Sicurezza sul lavoro: Classi di fuoco
Come spiegato in un precedente articolo, esistono diverse classi di fuoco, per ognuna delle quali è opportuno usare un'adeguata sostanza estinguente.
Nei nostri servizi di consulenza sicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 effettuiamo accurati sopralluoghi per capire di quali e di quante attrezzature antincendio si deve dotare un'azienda per garantire un adeguato livello di sicurezza ed il rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro .
Ma quali classi di fuoco ci sono?
Informazioni accurate si possono reperire sul sito del Corpo dei Vigili del Fuoco, noi, cercheremo di descrivere brevemente la classificazione:
Classe di fuoco A:
E' il fuoco di materiali solidi quali carta, legno, tessuti e altri materiali che lascino braci.
Classe di Fuoco B:
E' il fuoco prodotto da liquidi o solidi liquefatti. Nello specifico parliamo di benzina, vernici, oli. I fuochi di categoria B si suddividono al loro volta in categoria A, B e C in funzione del punto di infiammabilità. Il punto di infiammabilità è la temperatura più bassa alla quale un liquido emette vapori in quantità sufficiente che, miscelati con l'aria, possano incendiarsi se in presenza di innesco.
Ecco un piccolo riepilogo:
CAT. A: punto di infiammabilità inferiore a 21°C
CAT. B: punto di infiammabilità inferiore a 65°C
CAT. C: punto di infiammabilità compreso tra 65°C e 125°C
Classe di fuoco C:
Sono i fuochi di gas quali il Butano, idrogeno, propano e altri.
Classe di fuoco D:
Sono i fuochi di metallo (potassio, sodio, alluminio, ecc...)
Su alcuni estintori può capitare di trovare la lettera E. Questo sta ad indicare che la sostanza estinguente è idonea all'uso per qualsiasi classe di fuoco se in presenza di energia elettrica.
Per una corretta stesura del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) è necessario prendere in considerazione questi fattori.